Il volley ai tempi del Covid

Com’era…
Per le annate pari – U18, U16, U14 – maschili e femminili erano previste finali provinciali, regionali, nazionali. I campionati Under 13, maschili e femminili, arrivavano alle finali regionali. Da quest’anno l’Under 13 Maschile 3×3, che fino alla stagione precedente prevedeva finali nazionali.
Per i più piccoli erano previsti i campionati promozionali Under 12, e l’attività relativa all’S3 con le sue ulteriori suddivisioni.
In ambito CSI era presente anche l’Under 10 e diversi nomi per le categorie giovanili, ma mantenendo le stesse restrizioni di età come per la Fipav.
Come sarà nel 2020/21…
Annate dispari (U19, U17, U15) sia per il maschile sia per il femminile con rispettive finali provinciali, regionali, nazionali. Campionati Under 14 e Under 13 (3×3 solo per il maschile) maschili e femminili, con finali provinciali e regionali. Mantenuti i campionati promozionali e l’S3. E’ in corso di valutazione da parte del Csi se ‘adeguarsi’ al cambio di età della Fipav o continuare con le categorie già presenti.
Come sarà dopo il 2021…
Diverse dichiarazioni hanno indicato le prospettive future.
Julio Velasco, direttore tecnico Fipav nazionale per il giovanile maschile, ha dichiarato in varie interviste e in alcuni webinar che da tempo si pensava di riportare il maschile alle annate dispari e che questa scelta dovrebbe rimanere per parecchi anni.
Simonetta Avalle, un’altra persona che non ha bisogno di presentazioni e selezionatrice regionale del Lazio, qualche giorno fa ha dichiarato in un webinar online, che gli allenatori del settore tecnico nazionale femminile vogliono riportare al più presto se non subito (2021/22) le annate pari, lasciando di fatto questa scelta solo per la stagione a venire.
Considerazioni
Detto questo le valutazioni son innumerevoli, la spinta principale per questo cambiamento è dovuta al fatto di voler far ‘terminare’ la stagione a tutti i gruppi che per ovvi motivi quest’anno non hanno potuto. La volontà è di “premiare” il percorso fatto, sia in termini di crescita sia per provare ad arrivare a giocarsi fasi finali che, è un dato di fatto, aiuta a formare l’atleta stesso.
Pensando a ragazzi/e under18 che avrebbero chiuso il loro percorso giovanile con un limbo senza una parola ‘Fine’, crediamo che la scelta possa esser stata corretta.
Come conseguenza però c’è tutta una stagione, se non più’ stagioni, da rivalutare. Chi è abituato a programmare per tempo, ovviamente ha dovuto fermarsi ad attendere chiarimenti. In teoria, i gruppi dell’anno che si è concluso potranno essere identici nella stagione entrante, ma il grande interrogativo che pende sul nostro sport – e non solo – è QUANDO RIPARTIREMO?
Il dubbio sul ritorno del femminile agli anni pari nella stagione 2021/2022 è che toglierebbe di fatto all’annata delle 2003 la possibilità di giocarsi l’ultimo anno di giovanile come si deve. Purtroppo, come già visto in passato, ogni cambio di rotta ha dei pro e dei contro.
Al ‘bar dello sport‘ la soluzione è sempre facile, ma ai piani alti probabilmente bisogna guardare a varie opzioni.
Sta di fatto che quel che conta per un atleta è lavorare bene, esser seguito da persone preparate, riuscire ad aver il tempo necessario per apprendere, aver dei campionati adatti nei quali confrontarsi, giocare tanto (la panchina aiuta poco la crescita di un’atleta)… e ovviamente tanti altri fattori.
Quindi il compito principale di chi organizza l’attività, dalla Federazione ai dirigenti di società, è creare la situazione migliore possibile. Poi l’atleta, guidato dai propri tecnici, può crescere sia con gli anni dispari che con gli anni pari. Non perdiamo di vista ciò che è la vera essenza dello sport.
L’unica cosa che valutiamo sia necessaria è la programmazione per dar modo anche a quelle società più piccole di organizzarsi, visto che quando si hanno meno atleti e di età diverse si fa più fatica a trovare la soluzione adatta, cosa che le società più grandi risentono di meno.
La speranza da parte nostra è di un ritorno alla normalità il prima possibile. Anche per ad ora, col nuovo protocollo federale, tornare in palestra lo riteniamo davvero difficile. E’ di oggi la nota federale che, in risposta alle perplessità sul nuovo protocollo di ripresa, spiega come in caso di miglioramento delle condizioni si possano alleggerire le misure.
La Federazione Italiana Pallavolo, preso atto di quanto emerso sugli organi di informazione e sul web circa il protocollo di ripresa degli allenamenti reso noto nella giornata di giovedì 21 maggio, ha il dovere di ricordare che per la stesura del documento ci si è attenuti alle linee guida governative che tengono conto della situazione epidemiologica attuale. Come già dichiarato nel momento della pubblicazione del protocollo, ciò non significa che lo stesso non possa mutare in futuro in caso di evoluzione positiva della situazione generale. Nel frattempo la Fipav si dichiara disponibile a ricevere eventuali suggerimenti e considerazioni al fine di migliorarlo laddove possibile. La FIPAV tiene a ribadire, infine, che due sono i principi fondamentali sui quali si basa il protocollo: la tutela della salute di tutti i suoi tesserati e la tutela dei rappresentati legali delle società.
Nota federale del 25 maggio