Nuovo stop per il volley! Quando si tornerà alla normalità?

Il nuovo comunicato diramato dalla Fipav ormai lo scorso sabato getta altre ombre sul futuro del volley. Lo stop agli allenamenti per la serie C e per il giovanile infatti prolunga l’agonia per un mondo, quale quello pallavolistico, che si divide ancora una volta fra opinioni e idee. Atto e potenza secondo Aristotele si riducono all’attuazione di protocolli e decisioni che incontrano sempre pareri discordanti tra gli addetti ai lavori.
La certezza è però univoca. La nuova decisione, che rompe il criterio nazionale attribuito dal Coni e dalla Fipav al mondo del volley giovanile e della serie C, farà slittare anche le competizioni, lasciando navigare la pallavolo nel burrascoso mare dell’incertezza.

A rischiarare però il buio di questi ultimi tempi ci pensano le parole di speranza di Paolo Biasin, responsabile del settore gare e giudici del comitato territoriale che spiega:” Il movimento bresciano sta tenendo. I numeri sono confortanti soprattutto perché mostrano un incremento delle categorie più basse che sono ovviamente il serbatoio di quelle superiori, anche se dovremo tirare le somme dopo questo nuovo stop per capire quante squadre potranno confermare l’iscrizione”.
Il futuro delle competizioni a livello bresciano resta ancora avvolto nell’incertezza, ma Biasin prova a far chiarezza:” Ad oggi non abbiamo ancora informazioni sulla disputa o meno delle finali regionali e nazionali, come non sappiamo ancora se ci sarà da rispettare il vincolo della Fipav nazionale sul numero minimo di gare per render valido il campionato. In una situazione del genere, per quanto siano già state studiate varie ipotesi, è difficile fare previsioni, ma la nostra idea è quella di poter tornare in campo”.

Opinioni contrastanti si susseguono anche fra le squadre di serie C che, a tal proposito, lunedì avranno un summit con i vertici del comitato della Lombardia per capire come proseguire la stagione. Se una soluzione come quella adottata per la serie B non pare fattibile per mancanza di tempo, ma anche per una questione di squilibrio di valori in campo, al vaglio non potranno che esserci idee nuove e magari vicine all’idea di una sorta di coppa a livello regionale, che possa attuarsi in primavera, evitando magari ogni retrocessione.
“Inevitabilmente si verranno a creare dei buchi nei campionati di serie B causati dalla scomparsa di molte squadre – spiega Nicola Fregoni, responsabile del settore pallavolo della Polisportiva Torbole Casaglia – e quella di una sorta di coppa tra le squadre di categoria potrebbe essere un’idea per andare a riempirli. Noi come società siamo d’accordo sulla decisione presa dalla Fipav e, aggiungo, l’unico errore fatto dalla Federazione è stato quello di provare a partire quando evidentemente non c’erano le condizioni per farlo. Noi non ci alleniamo dal 16 ottobre e, personalmente, mi spiace aver lavorato così poco con il gruppo della serie C che è veramente valido e coeso come ho potuto constatare nei pochi mesi di contatto, ma anche con le altre nostre realtà, perché per noi è sempre il gruppo a fare la differenza. Abbiamo scelto di preservare la salute delle ragazze, anche perché molte di loro, lavorando a stretto contatto con il mondo della sanità, sanno cosa significa contrarre il virus. I veri problemi per i prossimi anni saranno riferiti ai numeri del minivolley, perché noi abbiamo perso il 50% delle ragazze ad inizio anno. Se si potrà sarà importante organizzare un lavoro pressante con le scuole per ricostituire quella passione verso il volley che nasce fin dalla giovane età, fondamentale per creare squadre di qualità e quantità”.

Nel frattempo si attendono sviluppi dopo la lettera inviata al Coni dal presidente della Fipav Pietro Bruno Cattaneo, con la speranza che, nonostante le pressioni, il mondo della pallavolo bresciana e non, possa remare unito e coeso nella stessa direzione.